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Oltre la normativa europea con l’Etichetta Trasparente Pianesiana

Abbiamo recentemente pubblicato un contributo dedicato al Reg. UE n. 1169/2011, sulla normativa riguardante le informazioni al consumatore di prodotti alimentari, individuando, nella breve panoramica delle principali disposizioni, le informazioni obbligatorie e le informazioni volontarie.

Questa, come già detto, costituisce la principale disciplina in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, e di loro presentazione e pubblicità nei mercati, nei negozi, nella distribuzione, nei ristoranti… che delinea la responsabilità degli operatori del settore alimentare per la tutela del consumatore.

Parleremo, oggi, di qualcosa in più e di diverso che si può indicare in etichetta, al di là (ma, ovviamente, nel pieno rispetto) della normativa cogente ed attuale rappresentata dal Reg. UE n. 1169/2011.

Parleremo di Etichetta Trasparente Pianesiana, il cui ideatore è Mario Pianesi[1], che venne prima riconosciuto come il fondatore della Macrobiotica italiana, e dell’Associazione Internazionale “Un punto macrobiotico”.Pianesi 2

In particolare, nella convinzione che il cibo, quello giusto, potesse essere un’efficace strumento di prevenzione e di cura dalle malattie, promuoveva una dieta per i diabetici (meglio, diversi tipi di diete ma tutti basati sui medesimi principi) composta prevalentemente di cibi semplici, privilegiando i cereali integrali (riso, miglio, orzo), le verdure (cipolla, carota, verza, cavolo cappuccio, broccolo, cavolfiore, cicoria, rapa, prezzemolo, cime di rapa) e i legumi.

Nel 1980 arrivò a realizzare l’Etichetta Trasparente Pianesiana, come strumento, facoltativo ed aggiuntivo, in grado di fornire tutte quelle informazioni e notizie sul prodotto che, pur non previste come obbligatorie, possono comunque contribuire alla consapevole presa di coscienza del consumatore circa la qualità e le caratteristiche del prodotto e incidere nella sua determinazione all’acquisto.

Essa viene utilizzata nel settore alimentare ma anche nell’abbigliamento e calzature, nell’arredamento e nell’edilizia, ed è attualmente applicata da circa 1.200 aziende.

In particolare, con questa etichetta si mettono in evidenza dati e dettagli che riguardano diversi aspetti dell’intera filiera produttiva, per dare al consumatore quante più possibili informazioni sull’origine e sulle qualità del prodotto, contribuendo così ad illustrarne la storia e la profonda identità. Vengono indicati, ad esempio, le materie prime utilizzate e il loro paese di provenienza, il tipo di seme utilizzato e il relativo metodo di semina, viene spiegato il tipo di concimazione, il controllo delle erbe spontanee, la modalità di irrigazione, i trattamenti effettuati, il tipo di raccolta.Pianesi 3

Coerentemente con la profonda sensibilità per l’ambiente sempre dimostrata da Pianesi e con l’impegno per il suo rispetto, l’etichetta trasparente può indicare la quantità di acqua consumata, di energia (kcal) impiegata, di anidride carbonica emessa per quel dato prodotto. Può riportare anche informazioni di natura sociale, descrivendo il numero di persone impiegate per la realizzazione di quel prodotto, il numero di passaggi totali effettuati dal produttore al consumatore.

Ciò significa che quelle circa 1.200 aziende che ad oggi hanno liberamente adottato l’Etichetta Trasparente Pianesiana, nelle confezioni dei loro prodotti, nelle presentazioni pubblicitarie, oltre a dare le indicazioni obbligatorie e volontarie ai sensi del Reg. UE n. 1169/2011 daranno anche al consumatore delle informazioni aggiuntive che sostanzialmente rappresentano l’impatto ambientale e sociale del prodotto.

Inoltre, può contribuire a migliorare la trasparenza negli scambi del settore agroalimentare (facilitando il lavoro investigativo delle Forze dell’Ordine nella lotta alla repressione delle frodi alimentari, consentendo, attraverso le precise informazioni sull’origine, la provenienza, i passaggi intermedi, di risalire lungo la filiera), facilitare il mercato, rafforzare la fiducia dei consumatori (rendendo più consapevole il consumatore degli effetti del suo acquisto sulla sua salute e sull’ambiente), portare gli imprenditori a scelte virtuose di rispetto dell’ambiente e sfruttamento intelligente delle risorse (coinvolgendo l’impresa in scelte di sostenibilità ambientale, etica e morale per un maggiore rispetto dell’ambiente e delle persone che vi lavorano.

Pianesi


[1] Iniziò molto giovane ad interessarsi di chimica, fisica, medicina e biologia, studiando e leggendo da solo, presto integrando studi e ricerche legati all’alimentazione e alla salute con il rispetto dell’ambiente e delle risorse della terra. Iniziò a divulgare i risultati delle proprie ricerche a Macerata, città dove viveva da ragazzo, poi nel territorio italiano e negli anni 2000 anche in altri Paesi.

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