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Prosecco DOCG…in arrivo il codice di nomenclatura combinata!

prosecco_collineIl Prosecco entrerà nella Nomenclatura Combinata europea con un proprio codice. La Commissione europea ha riconosciuto al prodotto Prosecco spumante DOCG uno specifico codice di Nomenclatura Combinata: si tratta della sigla “Prosecco spumante: 2204 1015”, che entrerà in vigore dal 1° gennaio del prossimo anno.Image result for nomenclatura combinata unione europea

Finora, nel territorio dell’Unione Europea, un simile riconoscimento era riservato soltanto a due vini: Champagne e Asti, già identificati ciascuno con un proprio codice “ad hoc”. Per tutti gli altri vini spumanti, tra cui appunto anche il Prosecco, la denominazione era costituita dalla generica: “altri vini spumanti”.

Cos’è la Nomenclatura Combinata

La Nomenclatura Combinata è il sistema di denominazione a fini tariffari e statistici dell’Unione doganale. E’ prevista una tariffa doganale comune, applicata ai prodotti importati nell’Unione Europea. La tariffa integrata dell’UE è denominata Taric. Essa comprende tutte le tariffe doganali e le misure agricole e commerciali europee applicate alle merci importate ed esportate dall’UE.

La Commissione europea è responsabile della gestione, trasmissione informatica e aggiornamento costante della Taric, consultabile sul relativo portale.

Annualmente la Commissione europea adotta un regolamento che riprende una versione completa della Nomenclatura Combinata, con aggiornate le aliquote dei dazi della tariffa doganale comunitaria, tenuto conto delle modifiche presentate dal Consiglio e dalla Commissione. Il regolamento, pubblicato entro il 31 ottobre, entra in vigore l’anno successivo.

Nel quadro di riforma del Codice della Nomenclatura Combinata, con riguardo in particolare al capitolo 22 “Bevande, liquidi alcolici e aceti”, l’UIV (Unione Italiana Vini) ha promosso una azione di sensibilizzazione delle autorità nazionali e comunitarie – Agenzia delle Dogane e Directorate General Taxation and Customs Union (DG TAXUD) della Commissione Europea, riguardo alle priorità di intervento espresse dal settore vitivinicolo.

In particolare è stato proposto l’inserimento di un nuovo codice all’interno della “NC 2204 10 – Vini spumanti”, di una linea della Nomenclatura Combinata specifica per il Prosecco, inteso come tipologia di spumante limitatamente alle tre denominazioni: DOC “Prosecco”, DOCG “Conegliano Valdobbiadene Prosecco” e DOCG “Asolo Prosecco”.

La Commissione europea ha accolto la proposta presentata al Comitato Codice Doganale, a cui partecipa Agenzia delle Dogane – Roma, su iniziativa di Unindustria Treviso e dei tre consorzi di tutela del prodotto: Consorzio Asolo Prosecco DOCG, Consorzio Prosecco DOC e Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

In seguito, gli Stati membri sono stati invitati dalla Commissione ad esprimersi sulla proposta e le delegazioni si sono espresse alla unanimità a favore della proposta.

Il Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1821, votato dal Comitato Nomenclatura Combinata, entrerà così in vigore dal 1° gennaio 2017.

Molto più di un codice tariffario doganale

Il “codice Prosecco” è il risultato conseguito in anni di impegno da parte dei consorzi di tutela, grazie a una rete di collaborazione nata con l’intenzione di lottare contro i fenomeni di contraffazione. Ma i vantaggi non sono limitati a questo aspetto.

Innanzitutto è una partita in termini di prestigio, per il riconoscimento di una tipicità del territorio, come per altri vini, Asti e Champagne, già menzionati e unici in Europa a vantare un proprio riconoscimento ufficiale in tal senso.

L’iniziativa presentata alla Commissione europea rappresenta un bel risultato per tutto il settore vitivinicolo, poiché agisce sugli strumenti ufficiali a disposizione per le rilevazioni statistiche in grado di quantificare i flussi commerciali dell’export dei prodotti.

Una tracciabilità a doppia funzione

proseccoLa Nomenclatura Combinata dell’Unione Europea, mediante il suo insieme di codici a otto cifre, consente al settore vitivinicolo di accedere a una serie accurata di dati statistici, che permettono di monitorare i flussi commerciali e di verificare le performance del comparto nei mercati internazionali. Inoltre, permette di integrare l’attuale quadro esistente con una linea di prodotto territoriale.

Aver riconosciuto il Prosecco permetterà di studiare con maggiore accuratezza e precisione i suoi flussi commerciali: ora ogni azienda potrà sapere con precisione quante bottiglie finiranno in un determinato Paese, restituendo una immagine più accurata della propensione all’export per il prodotto, agevolando, in questo modo, anche le future strategie commerciali.

Tracciabilità e funzione di difesa del marchio

prosecco_gummiesNella proposta sono stati specificati i dati sulle superfici di coltivazione e relative produzioni ottenibili per le nove province interessate dalla produzione di Prosecco (il territorio di produzione del Prosecco include tutte le province del Friuli Venezia Giulia e quelle del Veneto, ad esclusione di Rovigo e Verona). L’incrocio con questi dati e quelli di traffico commerciale realizzato consentirà di individuare anomalie sulle quantità, permettendo di agevolare in modo ancora più scientifico il contrasto a fenomeni di contraffazione. Il codice di Nomenclatura Combinata, quindi, fungerà da vero e proprio strumento anti-contraffazione.

Prima, una generica indicazione di “vino spumante DOP” rendeva impossibile la valutazione di traffici commerciali del Prosecco autentico, come anche piuttosto complesso era individuare i diversi falsi in circolazione. Due aspetti che alla fine poi non sono nemmeno così distinti, ma anzi sinergici nel riconoscimento del prodotto autentico e apprezzato come eccellenza del territorio.

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