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Relazione RASFF 2016: vediamo i dati principali

Sono stati da poco pubblicati i dati riguardanti le principali problematiche e rischi di sicurezza alimentare emersi nel corso del 2016 e rilevati grazie al sistema di allarme rapido RASFF per lo scambio di informazioni per le allerte alimentari.

Il 16 marzo scorso, infatti, il Ministero della Salute ha emanato un comunicato stampa rendendo noto che la Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha redatto la Relazione sul sistema di allerta europeo RASFF, dati 2016.
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Prima di vedere quali sono questi dati, richiamiamo brevemente l’attenzione sul sistema di allarme rapido RASFF, di cui avevamo già ampiamente trattato in uno dei nostri primi articoli.

Innanzitutto, il sistema RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) è stato istituito dal Reg. CE n.178/2002, che ne definisce la composizione, gli obiettivi, il funzionamento, e va inteso come una rete di soggetti determinati (la Commissione UE, l’EFSA, i Paesi UE, e i Paesi extra UE e organizzazioni internazionali che ne abbiano mostrato l’interesse e richiesta l’adesione ) in grado di attivarsi e collaborare per consentire lo scambio repentino di informazioni in tutti i casi in cui venga rilevata la presenza di un rischio alla salute derivante da prodotti alimentari o mangimi, contrari ai requisiti igienico sanitari imposti dalla relativa normativa.

Attraverso lo scambio rapido delle informazioni e la notifica tempestiva dei rischi diretti e indiretti per la salute si vuole evitare che un prodotto rischioso arrivi nelle mani del consumatore finale, ponendo in essere l’azione concreta più adatta al caso tra quelle previste dal sistema (rispedizione del prodotto al Paese di provenienza, distruzione del prodotto, trattenimento da parte dell’operatore alimentare).

Dunque, con le sue 79 pagine e decine di diagrammi, l’ultima Relazione sul sistema di allerta europeo RASFF indica che nel 2016 sono state trasmesse 2925 notifiche (2967 nel 2015), in costante diminuzione come negli anni precedenti, la maggior parte delle quali attivata da controlli al confine (border rejection e consignment released) e da controlli ufficiali sul mercato.

L’Italia è risultata il primo Paese Membro del RASFF per il numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea (415 notifiche, pari al 14.2%), seguita dalla Germania (368) e dal Regno Unito (352) e dall’Olanda (285). Queste 415 notifiche hanno interessato soprattutto i prodotti della pesca (175), frutta secca e snack (56), materiali a contatto con alimenti (41), frutta e vegetali (37), alimentazione animale (22). Inoltre, durante l’attività di controllo svolta in ambito nazionale sono state oggetto di notifiche RASFF 145 segnalazioni trasmesse da parte degli Assessorati alla Sanità e ASL, in alcuni casi con verifiche svolte insieme ai NAS.

Quali sono state le irregolarità più frequenti?

Riguardo l’origine dei prodotti nazionali che sono stati oggetto delle 3notifiche trasmesse dal RASFF, l’Italia ha ricevuto 105 notifiche (115 nel 2015) posizionandosi al quinto posto in Europa, delle quali 65 segnalazioni sono state trasmesse da altri Stati Membri, mentre le restanti sono pervenute attraverso la vigilanza nazionale, trattandosi di prodotti ridistribuiti in ambito europeo o extra europeo.  Con riguardo anche a Paesi Terzi l’Italia scivola al nono posto e i Paesi che hanno ricevuto il maggior numero di notifiche mediante il sistema RASFF sono la Turchia (276), la Cina (256) e l’India (194). Il maggior numero di notifiche ricevute dall’Italia ha interessato frutta e vegetali e i prodotti della pesca (17), carni (escluso pollame) e cereali e derivati (12).

Ancora, le notifiche per irregolarità derivanti da contaminanti microbiologici riguardano casi di salmonella, Escherichia coli, istamina e casi di sindrome sgombroide e Norovirus; le notifiche relative a non conformità da contaminanti chimici vedono primeggiare le micotossine e i residui di fitofarmaci (questi ultimi in diminuzione rispetto all’anno precedente), i metalli pesanti, additivi e coloranti, migrazioni da materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti e residui di farmaci veterinari.

Altre irregolarità arrivano dal settore dei Novel Food e degli OGM, con segnalazioni relative all’immissione sul mercato di prodotti non autorizzati, e la presenza di corpi estranei (per i quali si registra un aumento delle notifiche rispetto al 2015).

 

 

 

 

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