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A scuola di orto e di ambiente!

Si sa, i bambini che vivono nelle città (e sono sempre di più) sono abituati a vedere frutta e verdura nel carrello della spesa o nelle cassette del fruttivendolo, e pochi di loro sanno che quelle pere e quelle carote sono nate e cresciute sull’albero e sotto terra. Mangiano pasta quasi tutti i giorni, ma difficile che sappiano da dove arrivano spaghetti e fusilli…e se anche qualcuno gliel’ha spiegato, difficle che abbiano visto un seme di grano o una pianta di farro.

Un recente comunicato stampa di Slow Food annuncia il via, anche per quest’anno, del progetto didattico dedicato ai bambini per portarli a conoscere gli orti e i prodotti della natura.

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Parte domani, 10 novembre, quella che Slow Food chiama la Festa Nazionale di Orto in Condotta, occasione per gli allievi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado per far sprofondare mani e piedi nelle zolle tra i campi dimenticando per un po’ videogiochi e televisione.

L’edizione 2017, che vedrà coinvolte 570 classi in tutta Italia, è incentrata sul tema dei cereali, e gli alunni infatti avranno un kit speciale contenente 5 tipi di semi pronti da interrare insieme, con l’aiuto degli insegnanti e dei genitori che hanno aderito. In ogni kit ci sono 2 semi di grano duro, 2 semi di grano tenero e un seme di farro, che verranno poi osservati durante l’anno per capire la crescita e le fasi di maturazione.
Inoltre, i kit contengono anche 3 farine diverse da manipolare, annusare, osservare, per capire come si arriva dal seme alla pasta.

La manifestazione comprende anche due iniziative divertenti e istruttive per i giovani alunni, pienamente inserite nello spirito e nel percorso di sensibilizzazione di Slow Food. Innanzitutto, è stato programmato un concorso per la realizzazione dello spaventapasseri più originale ottenuto con materiali di recupero provenienti dall’orto e di scarto in generale, e poi la premiazione della migliore ricetta “amica del clima” nell’ambito della campagna Menu for change, lanciata a settembre, che promuove scelte anche alimentari più favorevoli al clima e all’ambiente.

Durante la Festa, le scuole possono organizzare delle ulteriori attività personalizzate a seconda della propria realtà territoriale e ambientale, a cui possono partecipare anche i genitori e i nonni (custodi di ricette gustose e salutari e di “saggezza ortolana”) ad esempio portando gli alunni in visita a mulini, facendo portare a casa un vasetto col semino interrato, lavorando insieme la farina per fare la pasta tradizionale del loro paese…

La manifestazione non riguarda solo la conoscenza dei prodotti della natura e dei cereali, bensì riesce a coinvolgere anche aspetti collaterali ma fondamentali quali la famiglia, le tradizioni, i mestieri locali, attraverso la partecipazione attiva dei genitori e dei nonni e la consegna ai più giovani degli antichi saperi e sapori.

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