Il nostro Paese è la culla degli agrumi, offre varietà e qualità dai sapori e dai profumi davvero invidiabili… e che colori!
Ne avevamo già parlato, in merito agli agrumeti caratteristici.
Ricchi in vitamine e sali minerali, fonte di fibre e “fanno bene alla salute” (…a voi dire se questi messaggi rispondono ai requisiti del Regolamento n.1924/2006!)
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha detto la sua circa i trattamenti post raccolta (è importante sapere come avvengono e cosa comportano).
Proprio per tutelare e valorizzare il mondo degli agrumi italiano, è recentissima la notizia del Mipaaf con cui, dando atto delle attività e dei progetti del Tavolo del settore agrumicolo riunitosi qualche giorno fa, ne presenta obiettivi e strategie.
Vediamo dunque cosa dice la notizia pubblicata dal Ministero il 16 gennaio scorso.
Durante la riunione del Tavolo del settore agrumicolo sono state individuate alcune importanti AZIONI PRIORITARIE:
– la realizzazione di Misure di emergenza, ovvero distribuzione agli indigenti di 4500 tonnellate di arance, mediante il ritiro dal mercato delle arance in due fasi: 500 tonnellate di ritiri utilizzando subito il totale plafond disponibile sulle dotazioni per il contrasto all’embargo russo; 4.000 tonnellate circa con un bando pubblico per acquisto di arance e distribuzione agli indigenti.
– Ripristino del potenziale produttivo e rinnovo varietale, in particolare degli agrumeti colpiti dal virus Tristeza, mediante un coordinamento tra le azioni dei produttori e il sostegno fornito dalle istituzioni. In particolare, le condizioni da assicurare per realizzare il rinnovo varietale sono: assicurare la disponibilità di piante indenni per realizzare il piano annuale di riconversione programmato, attraverso investimento diretto del CREA; realizzare il Catasto agrumicolo nazionale, con l’impegno assunto dal Mipaaf ad avviare i lavori a partire dal 2018; – Riconversione produttiva, ovvero l’avvio di un piano di riconversione varietale con materiale certificato esente da virus, utilizzando in maniera sinergica e integrata le risorse dei PSR e dell’OCM attraverso le organizzazioni dei produttori.
– istituzione di un Fondo agrumicolo, al fine di incentivare l’aggregazione, gli accordi di filiera, l’internazionalizzazione, la competitività e la produzione di qualità. Il Fondo agrumicolo prevede una dotazione di 10 milioni di euro da spalmare nel corso del 2018, 2019, 2020.
– Monitoraggio e interventi nell’Export, con il rafforzamento di specifiche azioni in materia di fitosanitari e stesura dei relativi dossier, utilizzati nella presentazione agli altri Paesi (soprattutto i Paesi extra UE).
– Promozione e azioni coordinate con la GDO, incentrate sugli aspetti inerenti le informazioni ai consumatori, mediante un primo stanziamento di 400mila euro è stato già previsto per il 2018 in particolare dedicato alle informazioni e caratteristiche nutrizionali delle arance.
Questi, sulla carta, i programmi.
Vedremo se saranno davvero realizzati e se le potenzialità del mondo agrumicolo saranno davvero sostenute e valorizzate.